“La Pasta di Senait”

Con questo mio primo piatto, vi farò viaggiare nel gusto della cucina sicula. Si parte sempre dallo stesso punto, nella bella cittadina di Monreale con le “storie e i cunti” di Nonno Pippinu e della sua Taverna.

Siamo nell’estate del 1950, Nonno Pippinu si trova nel territorio trapanese con dei coltivatori di uva e produttori di vino locali per definire degli accordi per la fornitura delle sue botti. 

Mentre è di ritorno verso casa tra la strada che da Mazara del Vallo porta a Marsala, vede una coppia di giovanissimi (entrambi diciottenni) con una bambina di pochi mesi, tutte e tre dalla carnagione scura, dai capelli e dagli occhi castani, molto stanchi e fisicamente non messi bene.

Nonno Pippinu si ferma per chiedere se avessero bisogno di aiuto e immediatamente si accorge che quella giovane famiglia aveva in realtà bisogno di tanto aiuto.

La giovane famiglia era fuggita dall’Etiopia, si era imbarcata in una nave mercantile e approdata nella costa siciliana in cerca di fortuna. Nonno Pippinu, a quel punto gli offre dell’acqua fresca, del pane e del formaggio che aveva con sé e li porta a Monreale dove Senait, Maza e la piccola Abeba, sono accuditi da Nonna Nina, sistemati nella loro casa di Salita Valenza e tenuti nascosti per un lungo periodo visto che in quel tempo non era per niente facile regolarizzare la situazione.

Passano dei mesi, Nonno Pippinu e Nonna Nina si legano particolarmente al giovane Senait, a sua moglie Maza e alla dolce e bella  Abeba, quindi decidono di non tenere più nascosta la famiglia etiope. Parlano con il prelato dell’Arcidiocesi di Monreale, e successivamente con un politico palermitano della Democrazia Cristiana, referente per la Sicilia degli anni ‘50 a Roma.

L’uomo molto legato a un Ministro, un giorno si presentò alla Taverna e ordinò una delle specialità: i “Maccarruna di Nonna Nina con il pomodoro e le cozze”. Il Democristiano fu molto amichevole durante quel pranzo e chiese loro di vedere Senait, Maza e Abeba, perché li voleva conoscere.

Dopo pochi giorni, i tre amici etiopi vennero chiamati a Roma, regolarizzata la loro posizione e gli venne data una delle prime case popolari e un lavoro come cuochi, mestiere che avevano imparato alla Taverna.

Passarono dei mesi, e grazie al Ministro che si interessò alla vicenda, anche i genitori della coppia si trasferirono a Roma dall’Etiopia  e furono aiutati con l’alloggio e a trovare un lavoro. Dopo alcuni anni, Senait volle aprire una osteria stile la Taverna di Nonno Pippinu, che divenne una delle più conosciute di quell’epoca.

La piccola e bella Abeba, diventata donna, volle tornare a vivere in Sicilia, un giorno incontrò a Palermo un giovane Italo-americano in vacanza, si innamorò, e dopo alcuni mesi lasciò l’Isola per trasferirsi oltreoceano, dove si sposò, ebbe da Vincent 3 figli, visse la sua vita in ricchezza a Brooklyn.

Il destino di Senait, Maza e Abeba cambiò grazie all’incontro con Nonno Pippinu in quella mattina calda d’estate, nella trazzera che portava da Mazara del Vallo a Marsala. Nella Taverna di Monreale questo primo piatto con cozze e pecorino siciliano fu ribattezzato la “Pasta di Senait”.

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Questa la Lista degli Ingredienti per 2 persone:

 

✅ 200 g Scialatelli freschi di Semola di Grano duro

✅ Olio Evo q.b

✅ 2 Spicchi di Aglio 🧄

✅ Steli di Prezzemolo q.b

✅ 2 Filetti di Acciughe

✅ Peperoncino intero🌶 q.b

✅ 8 Pomodorini Piccadilly🍅

✅ 400 g Cozze

✅ 80 g Pecorino Siciliano grattugiato

✅ Prezzemolo fresco 🌿 tritato q.b

 

🔪 PROCEDIMENTO:

 

✳️ In una padella versare l’olio evo, l’aglio in camicia, un pezzetto di peperoncino intero e gli steli di prezzemolo, lasciare insaporire per 2-3 minuti.

 

✳️ Aggiungete i filetti di acciughe, e con il cucchiaio di legno pestateli in maniera che si sminuzzano e si sciolgono nel condimento dell’olio.

 

✳️ A questo punto aggiungete i pomodorini precedentemente lavati, asciugati e tagliati a quartini; lasciate cuocere a fiamma bassa per 5 minuti.

 

✳️ Aggiungere le cozze precedentemente lavate, quindi coprire con un coperchio.

 

✳️ Appena le cozze saranno aperte, spegnere sul fuoco; lasciare raffreddare, quindi sgusciare le cozze. Qualcuna lasciatela con mezzo guscio, servirà per la decorazione del piatto.

 

✳️ Quando l’acqua della pentola bolle, salare, quindi calare la pasta.

 

✳️ A 3 minuti dalla cottura trasferire la pasta nella padella.

 

✳️ Amalgamare bene, quindi definite la cottura della pasta aiutandovi con l’acqua di cottura.

 

✳️ A cottura al dente spegnete sul fuoco, quindi aggiungete il pecorino grattugiato.

Mantecate in maniera da formarsi una consistente e bella cremina.

 

✳️ Prima di servire questo piatto super gustoso e cremoso, aggiungere il prezzemolo fresco tritato grossolanamente.

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