RestArt cultura e bellezza al chiaro di luna

RestArt è una grande festa del patrimonio culturale in poetici luoghi della memoria che dal 22 luglio al 10 settembre, ogni venerdi e sabato, tra le 19 e mezzanotte, seduce palermitani e turisti affascinati dal nuovo impulso al restauro e al riutilizzo di magnifici monumenti

– Principe, mettiamo il caso che decidesse di invitarmi a sorseggiare un calice di vino, dove mi porterebbe?

– Avrei l’imbarazzo della scelta, probabilmente preferirei Palazzo Abatellis, oppure Palazzo Butera con la sua splendida terrazza affacciata sulla Passeggiata alla Marina. A pensarci meglio, potrei invitarla a degustarlo in quella dimora dove dicono che durante le notti di plenilunio compaia il fantasma del principe Raniero, appassionato di farfalle e occultismo, in quelle stanze di Villa Alliata dove risuona l’eco di gioiose risate dell’aristocrazia palermitana.

Un principe vero, di sangue blu e con un nome altisonante, Bernardo Tortorici di Raffadali, illustre conoscitore e iniziatore degli itinerari serpottiani, testa pensante nella realizzazione di Kals’art e le Vie dei Tesori, presidente e fondatore di Amici dei Musei Siciliani, associazione che insieme a Digitrend, ha dato vita a RestArt, un festival meraviglioso, un festival al chiaro di luna, un festival di musica e teatro che apre al mondo 20 luoghi storici di una superba Palermo che, nonostante tutto, ammalia sempre.

RestArt, è la ripartenza culturale all’ombra di un cielo stellato, simbolo del riaccendersi di una vita sociale dopo un lungo sequestro obbligato dalla pandemia. Oggi, alla sua terza edizione, costituisce un appuntamento artistico di ultima generazione, tra successo di pubblico e il fervore del principe Tortorici di Raffadali, che di RestArt dice: “Un’idea divertente, nuova e stimolante che aiuta anche l’economia”.

 

Un festival ambientato in poetici luoghi della memoria, orgoglio della capitale della Sicilia che riparte dal suo patrimonio culturale, valorizzato e reso fruibile al pubblico con/da un ricco calendario di eventi che, dal 22 luglio al 10 settembre, sedurranno palermitani e turisti ogni venerdi e sabato tra le 19 e mezzanotte.

 

RestArt è una grande festa della cultura, sulle tracce della storia. Ci farà, per esempio, riscoprire una residenza speciale com’è quella che, dopo aver incantato la Belle Epoque, venne lasciata in rovina per quaranta anni e oggi torna a pieno titolo nel circuito dell’arte. Si tratta di Villa Alliata di Pietratagliata, uno degli esempi più belli di architettura neogotica, dimora costruita in via Serradifalco a fine Ottocento per volontà del principe Raniero Alliata di Pietratagliata, noto come “principe mago” data la sua passione verso l’esoterismo. Una villa che strega con la sua atmosfera medievaleggiante, dove negli enormi saloni è ancora vivida la memoria del perpetuo volteggiare sulle note del valzer, di nobili e aristocratici vestiti di abiti sontuosi di foggia ottocentesca.

“Siamo felici di riaprire i cancelli di questo gioiello che racconta arte e magia, ringrazio la proprietà per aver voluto offrire tale opportunità alla città”, rimarca con orgoglio il fondatore di Amici dei Musei Siciliani. E aggiunge come “l’idea della ripresa da cui nasce RestArt, non può che essere di augurio per la rinascita di questa splendida dimora il cui restauro, dopo il lungo e desolante periodo di abbandono, restituisce bellezza e decoro a un significativo esempio dello straordinario patrimonio culturale di Palermo”.

 

La rassegna offre una serie di appuntamenti decisamente interessanti, coinvolgenti ed emozionanti, come quello che darà la possibilità di ascoltare il violino del compositore e arrangiatore Francesco Incandela, tra i violinisti più apprezzati del panorama musicale, ammirando nel contempo arazzi ricamati e soffitti dipinti, maioliche e mosaici, ospiti di Palazzo Mirto, nobile dimora nel cuore del quartiere della Kalsa che per quattro secoli appartenne al casato dei Filangeri. In questa casa-museo, oggi di proprietà della Regione Siciliana, la sera del 25 agosto, verrà inoltre proiettato un docufilm girato dal compositore Gianni Gebbia, che racconta la storia della pittrice giapponese O’Tama Eleonora Kiyohara venuta a Palermo dal Giappone alla fine dell’Ottocento assieme al suo amante e poi marito, lo scultore il palermitano Vincenzo Ragusa.

 

Una chicca, per il pubblico di RestArt 2022, saranno i sei Trionfi di Francesco Petrarca. Al tramonto di una sera di settembre, accompagnate da musiche medievali, Stefania Blandeburgo e Beatrice Monroy reciteranno l’incompiuta opera allegorica del poeta e scrittore fiorentino nella galleria regionale di Palazzo Abatellis, sotto Il Trionfo della Morte l’imponente, maestoso e macabro affresco di un autore ignoto. Letta in volgare italiano, In una dimensione onirica e surreale, la serie dei Trionfi – Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo, Eternità – racconta l’amore di Petrarca per Laura, attraverso un percorso ideale che l’uomo compie dal peccato alla redenzione, dalla caducità dell’amore alla beatitudine celeste.

 

RestArt entra inoltre nell’intimità della leggendaria famiglia Florio, una dinastia che ha cambiato la storia di Palermo entrando nel mito. Nella residenza estiva di Vincenzo Florio, all’interno dell’antica tonnara dell’Arenella, conosciuta come i Quattro Pizzi, è stata infatti allestita una mostra fotografica dal titolo “Attimi. I Florio in bianco e nero”. Curata dall’associazione Casa Florio, che da anni è impegnata nel promuovere e valorizzare la storia e la memoria della famiglia, la mostra con le foto dell’archivio fotografico di famiglia sarà visitabile tutte le sere di venerdì e sabato in questa che è una delle dimore in stile Gothic Revival più belle della città.

 

Nei quattro oratori di Santa Cita, Santissimo Rosario in San Domenico, San Lorenzo e San Mercurio, un tempo riservati ai membri delle confraternite per eseguirvi gli esercizi spirituali, si snoda invece un percorso tematico alla scoperta di Giacomo Serpotta, uno dei massimi artisti dello stucco nell’Europa barocca. Ed è per il “bianco serpottiano” dell’oratorio di Santa Cita che RestArt ha pensato a Lepanto, un video-mapping di Dario Denso Andriolo, sonorizzato da Gianni Gebbia.

 

Occasioni da non perdere sono le visite di Palazzo Gangi, dove si potrà godere degli splendidi saloni in cui fu ambientato il Gattopardo, e di Palazzo Butera, che oltre ai normali percorsi museali, propone le stanze private e la magnifica terrazza sul lungomare del Foro Italico, dove il mare e il cielo si fondono al confine di un verde prato. Ma anche la visita del Museo della Specola, che fa parte del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Palermo, darà modo di conoscere la sua ricca collezione di strumenti astronomici, cui si affiancano orologi, strumenti meteorologici e topografici, apparecchi di fisica e di geomagnetismo.

 

Per RestArt 2022 ritorna “La notte delle streghe”, una teatralizzazione messa in scena in notturna dalle guide turistiche dell’associazione culturale Amici dei Musei Siciliani nel Carcere di Palazzo Steri, sede dell’inquisizione siciliana, con il Medioevo dipinto sul soffitto ligneo della Sala dei Baroni, salvato in tempo da un restauro che ci ha restituito un’iconografia unica al mondo.

 

E ancora, esperienze sensoriali all’Orto botanico e visite speciali in luoghi di charme come l’affascinante Camera dello Scirocco di Villa Naselli dei Duchi di Gela, e il Museo delle Maioliche Stanze al Genio, con la sua esposizione di quasi cinquemila esemplari di piastrelle maiolicate.

 

Non potevano mancare le notti magiche al Museo Salinas, con la rassegna musicale dei giovedì al ninfeo curata da Gianni Gebbia e il concorso musicale Soli al Salinas in collaborazione con il Conservatorio Scarlatti di Palermo.

 

RestArt è un successo perché avvicina il pubblico all’arte e svela il patrimonio storico di una Palermo che, parafrasando il titolo del libro di Roberto Alaimo, è fatta a strati come una cipolla, così che “Ogni volta che uno viene rimosso, un altro rimane da sbucciare” come dice lo scrittore nel suo best-seller, descrivendo la complessità di questa città.

 

Principe, lei ha l’imbarazzo della scelta, io la inviterei dove Boccaccio ambientò una delle novelle del suo Decameron. Che ne pensa se andiamo ad ascoltare swing o jazz sotto un cielo di stelle, al castello della Cuba, il palazzo del sollazzo dei re normanni?

RestArt

Musei, oratori, chiese, palazzi e carceri aprono le porte.

Visite esclusive, incontri, concerti e teatralizzazioni dal 22 luglio al 10 settembre in notturna dalle 19.00 alle 24.00

 

Lun-Dom dalle ore 10.00 alle ore18.00

solo Ven-Sab anche dalle ore19:00 alle ore 24:00

https://www.restartpalermo.it

Telefono

(+39) 091 611 81 68

Email

info@restartpalermo.it

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