Quando finisce un amore… resta una famiglia

Il progetto, che noi abbiamo denominato “Separazione consapevole”, nasce dalla nostra esperienza di avvocati e di psicologi 

Il progetto, che noi abbiamo denominato “Separazione consapevole”, nasce dalla nostra esperienza di avvocati e di psicologi  che si occupano prevalentemente di diritto di famiglia e, segnatamente, di coppie in crisi, spesso con figli. La criticità della situazione nasce sovente da un cambiamento di vita che investe l’intero nucleo familiare, nel quale anche i figli vengono coinvolti essendo, oltretutto, i soggetti più fragili e che subiscono in maniera più incisiva le scelte degli adulti.

E’ ovvio che la separazione è sempre dolorosa. Tuttavia, se affrontata nella maniera più corretta, può divenire, per l’intero nucleo familiare, un evento meno dannoso, se non addirittura più sano, che crescere in una famiglia (che tale è solo formalmente) infelice, densa di tensioni, liti e conflittualità forti, che provoca nei figli, magari bambini, delle lesioni psicologiche spesso insanabili. Quindi, l’idea nasce proprio dall’obiettivo di eliminare i motivi di tale conflittualità accompagnando la coppia verso una separazione consapevole e condivisa, a tutto beneficio soprattutto di coloro che diverranno, del tempo, adulti.

Il nostro team, quindi, oltre a essere composto da due legali che seguiranno, separatamente, ciascun coniuge con tutte le tutele professionali e deontologiche del caso, anche da uno psicologo che, per l’appunto, seguirà la coppia, anche a supportare i figli, al fine di meglio comprendere la scelta dei genitori e che questa scelta certamente non inciderà sul rapporto che ciascuno di essi aveva durante la permanenza della famiglia integra.

La famiglia, in presenza dei figli, non si scioglie mai, perché la responsabilità genitoriale e l’affidamento condiviso determinano la crescita dei figli sempre e comunque con entrambi i genitori. Seguire la coppia all’interno del processo separativo ha la funzione di dare nuovo significato al momento che gli ex coniugi vivono al fine di farli uscire dalla logica del conflitto e delle reciproche rivendicazioni per ricentrarsi sul proprio ruolo di genitori e sulle esigenze dei figli.

Se è vero infatti che la separazione segna la fine di un legame di coppia, è pur vero che ciò pone la necessità di trovare un nuovo modo di essere genitori.

Ma costruire o mantenere una sintonia genitoriale  significa decentrarsi dai propri bisogni contingenti per condividere stili educativi, vittorie e paure e questioni relative ai figli ed è un processo che richiede la messa in campo di risorse cui a volte può risultare difficile attingere senza un supporto esterno.

Si tratta infatti di un processo doloroso per la coppia, che si trova a dover “lavorare” da un lato su un piano del distacco dalla relazione di coppia e al contempo su un piano della costruzione per trovare un terreno comune sul quale potersi incontrare ancora come coppia genitoriale.

Per far ciò è necessario uscire dalla logica delle “colpe” e delle rivendicazioni, per cominciare a muoversi nel campo della responsabilità genitoriale e della necessità di spostare l’ottica sui figli, quasi sempre veri protagonisti delle dispute giudiziarie ma al contempo lasciati sullo sfondo.

Ecco che si pone come necessaria la costruzione di un Noi coppia genitoriale e la riorganizzazione di quei ruoli e quelle funzioni educative necessarie al sano sviluppo psico-fisico dei figli.

Usufruire del supporto psicologico di esperti assume allora il valore di trovare uno spazio in cui si possa essere sostenuti nella gestione del conflitto e nella riorganizzazione delle dinamiche e relazioni familiari.

Farlo inoltre all’interno di un contesto in cui la coppia è assistita da un’equipe specializzata con diverse competenze – legali e psicologiche – vuol dire dare a tutto questo un valore aggiunto: non lasciare la coppia da sola ma prenderla per mano per farla spostare dal terreno di scontro al fine di condurla su un nuovo terreno… di incontro.

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