Due donne ed un fiore che fa la differenza: nascono mandorle dove ci si aspettava arance

Questa è la storia di due donne che coltivano fiori per vendere mandorle. Apre una luce di speranza nella nostra Sicilia. Mostra che ancora una volta occhi e sensibilità femminili possono aiutarci ad allargare lo sguardo.

Immaginate di essere un padre dedicato all’agricoltura da una vita, stimato e rispettato professionista. Dedito a curare aziende agricole distribuite tra i territori di Enna, Catania e  Siracusa. Bravo a fare produrre in queste aziende olio, agrumi, mandorle carrube: i grandi gioielli della Sicilia.

Immaginate di avere, a fine della vostra carriera, il sogno di dare vita una azienda agricola nella quale trasferire quanto appreso sul campo in tanti anni di professione.

Quella che sto per raccontare non è la storia di quell’uomo, Francesco Di Pino. Ma la storia di come due donne e due sorelle hanno dato vita a quel sogno e, guardato dalla prospettiva di un padre, in modo che meglio non avrebbe potuto.

Francesco non ha figli maschi. Già basterebbe questo a sedare in Sicilia l’entusiasmo di creare una azienda agricola. Ha due figlie Laura, con una laurea in Scienze e tecnologie alimentari e Sonia laureata in Lingue straniere. Studi ed interessi che sembrano poco compatibili con l’agricoltura e che sembrano dovere mettere la parola fine a questo sogno.

Eppure succede che Francesco parla di questa possibilità alle figlie e quello che ad occhi distratti poteva sembrare un limite insuperabile per avviare una azienda agricola: due donne in agricoltura in Sicilia, ne diventa la forza. E tra poco vi racconto perché.

Il primo passo è il cosa in ragione del dove. L’azienda nascerà nella piana di Catania, dove Francesco ha la possibilità di affittare alcuni terreni, l’area peraltro e quella attorno a cui gravita la vita della famiglia Di Pino, altrove sarebbe stato difficile.

La piana di Catania è luogo d’elezione per gli agrumi in Sicilia. La famosa arancia rossa tra gli altri. Ma, al di là di valutazioni tecniche ed agronomiche, Sonia e Laura amano i fiori di mandorlo, il che sposta la bilancia quel poco che serve: l’impianto sarà un mandorleto, essenza praticamente assente su quel territorio.

Non so se vi è mai capitato di assistere alla fioritura di un mandorleto. Gli alberi fioriscono contemporaneamente e per qualche giorno il frutteto si colora di bianco ed è abitato da migliaia di api. Un vero e proprio trionfo della natura.

L’Azienda Agricola Sorelle Di pino nasce con questa spinta. Il nome dell’azienda lascia intendere quanto il desidero di Francesco sia stato accolto dalle figlie e posso solo immaginare la felicità di un padre che da pensionato può lavorare al suo sogno per e con le figlie.

Le sorelle Di Pino propongono, splendide nei loro sorrisi, un entusiasmante racconto della terra e dell’agricoltura. Un racconto nel quale il fiore, e non la mandorla, sono il cuore l’essenza del progetto, con la consapevolezza per tutti che non puoi avere il primo se non promuovi e sostieni le seconde.

Accanto alla produzione agricola che oggi si estende su 20 ettari e vale circa 60 tonnellate di mandorle (non poco per due sorelline che sembravano dovere fare altro nella vita) Laura e Sonia  hanno messo al centro gli alberi, i fiori, la natura.

Questo significa che hanno avviato tra le altre iniziative un ribaltamento nel quale oltre a fare raggiungere il consumatore dalle mandorle, fanno si che lo stesso possa raggiungere il cuore dell’azienda: i fiori.

In primavera, quando il mandorlo fiorisce, si può visitare l’azienda e partecipare a giornate in campagna e degustazione di prodotti letteralmente all’ombra di mandorli in fiore.

Nella stagione estiva, quando i frutti sono già formati, gli ospiti possono godere di serate al fresco e vivere dei suoni della natura al tramonto.

L’agricoltura, per alcuni ed io sono tra quelli, è molto oltre i prodotti straordinari che ci dona. Svolge un ruolo imprescindibile di cura e protezione del territorio. Quanti attraversano la Sicilia e ne ammirano colori e forme devono avere ben chiaro che quei colori e quelle forme non esisterebbero senza gli agricoltori che ne hanno cura.

Questa storia di due donne che coltivano fiori per vendere mandorle apre una luce di speranza nella nostra Sicilia. Supera il pregiudizio di vedere insolita una donna al vertice di una azienda agricola mostrando che ancora una volta occhi e sensibilità femminili possono aiutarci ad allargare lo sguardo, ed a vedere fiori dove altri coltivano mandorle.

Laura e Sonia nel loro racconto ci tengono a ricordare che è tutto un lavoro di famiglia e che la terza donna di casa, quella formalmente meno attiva nell’azienda, mamma Clementina, ha un ruolo imprescindibile, ovvero quello di esserci ogni volta che serve.

Le mandorle delle sorelle Di Pino sono oggi anche creme, sia dolcificate che 100% mandorle. Creme che portano con sé il sapore dei paesaggi che proteggono.

L’invito a comprarle perché sono buone nasconde la vera ragione per cui vanno acquistate: per essere certi che i mandorli possano fiorire anche il prossimo anno e che attraversando la Sicilia possiamo sempre goderne il fascino dei suoi colori.


p.s. Avrei potuto scrivere quali sono le cultivar, quando e come è stato costruito l’impianto, e darvi tanti significativi dati tecnici, ma questo racconto è dedicato alle aziende in fiore. Per chi volesse saperne di più sulle mandorle invito alla lettura del bell’articolo di Agata Ambrogiano su Terra


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