“L’Ora, inchiostro contro il piombo”

La serie televisiva in onda su Canale 5 racconta un gruppo di eroi positivi le cui armi erano le macchine per scrivere. Sotto la direzione di Vittorio Nisticò, il giornale L’Ora fu il primo in Sicilia a parlare di “Cosa Nostra” e a non avere paura di sfidare la mafia

“L’Ora un altro fardello di pena e di lutto. Ma aggiunse anche al giornalismo un’altra pagina autentica, essenziale nella sua semplicità, e insieme epica, da consegnare alla storia nazionale”.

Sono parole estrapolate dal libro “C’erano bei cani ma molto seri” del giornalista Alberto Spampinato, dedicato a suo fratello Giovanni, a Cosimo Cristina e Mauro de Mauro, corrispondenti de L’Ora, uccisi per avere scritto di sangue, summit e mafia. Una frase esplicativa che racconta di un contesto storico e di un giornale, L’Ora di Palermo, diretto, dal 1955 al 1975, da Vittorio Nisticò, che ha visto intrecciarsi cronaca, morte e dolore. 

L’era di Vittorio Nisticò, puntualmente riportata nel suo libro, “Accadeva in Sicilia”, è considerata come il periodo d’oro giornalistico, culla della cultura palermitana di quegli anni, perché sotto la sua direzione L’Ora fu il primo giornale in Sicilia non solo a parlare di “Cosa Nostra”, ma soprattutto a non avere paura di sfidare la mafia, tanto che fu il primo giornale a istituzionalizzare l’inchiesta.

Oggi, gli anni ruggenti dell’”Ora” di Palermo, quel frammento di storia italiana, raccontata dalla sua scrivania di una redazione combattente, ma pur sempre una famiglia, che condivideva gioie e dolori, diventa una serie televisiva, che sarà trasmessa su Canale 5, a partire da stasera e che terrà incollati al piccolo schermo per cinque serate.

“L’Ora, inchiostro contro il piombo”. Un titolo forte e significativo, che interpreta perfettamente le specificità della mafia di quegli anni bui. Piombo, come i proiettili che in quegli anni hanno ammazzato chi ha avuto il coraggio di non restare in silenzio, tingendo d’inchiostro pagine di conoscenza e denuncia per lettori distratti.

La serie televisiva vede protagonista, Claudio Santamaria, nelle vesti di Antonio Nicastro, giornalista ispirato alla figura dello storico direttore Vittorio Nisticò. In un’intervista rilasciata all’Ansa, le parole di Santamaria suonano come una speranza nelle classi future e un invito ai genitori di guardare la serie con i figli: “È una delle serie di cui vado più orgoglioso, che mi coinvolge non solo come attore, ma come cittadino – ha detto Santamaria – i nostri ragazzi oggi sono molto affascinati dal male. Invece questa serie racconta un gruppo di eroi positivi, anche spericolati, le cui armi erano le macchine per scrivere, la carta stampata e la velocità del pensiero ed è importante mostrare la differenza, come si possa combattere onestamente, nonostante le ostilità della malavita”.

Oltre a Santamaria, nel cast sono presenti Maurizio Lombardi, Daniela Marra, Francesco Colella, Bruno Di Chiara, Marcello Mazzarella, Silvia D’Amico, Giampiero De Concilio, Tiziana Lodato, Giovanni Alfieri, Giorgia Spinelli, Samuele Segreto, Daniela Scattolin, Josafat Vagni, Paride Benassai, Lino Musella, Selene Caramazza, Fabrizio Ferracane e Giuseppe Tantillo.

“L’Ora, inchiostro contro il piombo”, è tratta dal libro “Nostra Signora della Necessità”, di Giuseppe Sottile, che racconta di una Palermo nel 1968, quando alla redazione de L’Ora, arriva un giovane cronista nel pieno di una guerra di mafia.

Buona visione a tutti.

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