Medico chirurgo specialista in Ortopedia e Traumatologia al Dipartimento Rizzoli-Sicilia di Bagheria, Marcello De Fine, si occupa della procedura micro-invasiva per i pazienti sotto i 50 anni d’età che soffrono di dolore all’anca e non vogliono ricorrere alla protesi. Si tratta dell’artroscopia d’anca, un tipo di chirurgia eseguita in pochi centri in Italia, un’eccellenza siciliana – si parla di circa 2000 interventi all’anno – che riguarda in particular modo giovani che hanno subito un trauma o forme aggressive di sinoviti intrarticolari.
“Mi sono laureato all’Università di Bologna e specializzato presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli dove ho lavorato al progetto che ha portato all’apertura della clinica in Sicilia nella struttura di Villa Santa Teresa confiscata alla mafia”.
Il chirurgo, che ha all’attivo oltre 40 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali, tra cui il Bone joint Journal e il Journal of Orthopaedic Research, si interessa di protesi d’anca, sia tramite via di accesso anteriore che posterolaterale.
“L’enorme evoluzione tecnica e i progressi in campo mi permettono in casi delicati di eseguire l’intervento anche su entrambe le anche in contemporanea. Inoltre, ho introdotto la pratica dell’artroscopia d’anca attraverso due piccole incisioni, con una ripresa funzionale molto rapida. Mi occupo anche – spiega De Fine – della chirurgia del ginocchio e della chirurgia artroscopica della spalla a causa delle frequentissime patologie della cuffia dei rotatori anche per mezzo di transfer tendinei, o delle lussazioni recidivanti della spalla”.