la stranezza di ficarra e picone

La Stranezza

Alessandra Galioto

Il film di Roberto Andò interpretato da Toni Servillo, Ficarra e Picone, è un viaggio tra realtà e immaginazione, in cui il regista racconta come nacque Sei personaggi in cerca di autore

Un film che è un atto d’amore per Pirandello e per il teatro. Uno scrittore al quale il regista palermitano Roberto Andò rivela di essere molto legato: “È un’idea che avevo da tanti anni – racconta –. Pirandello è stato uno dei miei miti giovanili, uno scrittore che mi ha molto suggestionato e continua a farlo”. E ricorda di quando Sciascia gli regalò una sua biografia scritta da Gaspare Giudice: “Questo film chiude un cerchio – spiega il regista – al suo interno ho mescolato elementi veri, tratti dalla sua biografia, con altri fantastici. Salvo e Valentino regalano a questa storia – aggiunge – un sentimento di tenerezza per il teatro e per un Pirandello molto umano e vicino a noi tutti”.

 

Salvo Ficarra e Valentino Picone, si sono calati nel ruolo di due cassamortari nella Agrigento del 1920, mentre il ruolo del drammaturgo è interpretato magistralmente da Toni Servillo. Molti avvenimenti narrati sono storici: Pirandello venne a Catania nel 1920, a salutare Giovanni Verga per i suoi 80 anni, passò da Agrigento, dove apprende la morte della sua amata balia Maria Stella, e lì conosce i due delle pompe funebri, che sono anche teatranti amatoriali. Le prove del dramma agrigentino sono uno spasso, in un palco nascosto c’è Pirandello che è rimasto incuriosito da quella compagnia di “dilettanti professionisti”.

 

“Un film su Pirandello non poteva che essere pirandelliano – commenta Valentino Picone – dentro c’è leggerezza, profondità, non c’è soltanto Pirandello ma quella stranezza che ognuno di noi sente dentro quando sta per concepire un’idea nuova, può capitare a un imprenditore, a un ragazzo. È un film sulla creatività”.

 

Un’occasione quindi per ripercorrere la vita di Pirandello sotto un aspetto più umano e goliardico, pur preservandone la complessità. Realtà e finzione si amalgamano in un capolavoro cinematografico che finisce per interrogare lo stesso spettatore su quale dei personaggi sullo schermo sia vero e quale frutto della “stranezza” – che altro non è che l’immaginazione – di Luigi Pirandello.

Il film è un viaggio nella creazione artistica. La stranezza è probabilmente il miglior film del regista siciliano e mette in scena il paradosso inevitabile di un’arte che non può prescindere dall’epoca in cui è nata, ma diventa grande quando riesce a superarla.

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